Toelettatura
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"Soffiatura" della muta
LA MUTA: UN PERIODO STRESSANTE per il cane e per i padroni!!!
La muta del cane avviene due volte l'anno, in coincidenza con i cambi di stagione: primavera e autunno (ma per i cani che vivono in appartamento l'orologio biologico può non essere così preciso anche per causa del riscaldamento).
Infatti per i cani che, invece, vivono in appartamento a una temperatura relativamente costante, o comunque che varia in maniera molto meno consistente durante l'anno, questo processo risulta spesso di minor entità ma di maggiore durata.
Anche il variare del “fotoperiodo” (cioè del numero di ore di luce durante la giornata) diventa ininfluente in questi animali a causa della luce artificiale.
La funzione del sottopelo è quella di creare un cuscinetto d'aria intrappolata tra questi peli, più corti e fitti di quelli principali, in modo da fornire l'animale di uno strato isolante dall'aria esterna.
In particolare all'inizio dell'estate il sottopelo si perde e si dirada, e all'inizio dell'inverno, viene sostituito e infoltito.
Questi cambiamenti nel mantello dei nostri cani sono ovviamente più evidenti e marcati in animali che vivono all'esterno e risentono, di conseguenza, maggiormente dei cambiamenti climatici legati all'alternarsi delle stagioni.
In ogni caso è molto importante una costante toelettatura da parte del proprietario o del toelettatore, a maggior ragione nei periodi di muta, intesa almeno come frequente spazzolatura (anche di un mantello a pelo corto) finalizzata ad allontanare i peli già persi ma ancora "intrappolati" nel mantello.
La muta resta in ogni caso un processo fisiologico e necessario alla salute del nostro cane, mentre una qualsiasi perdita di pelo localizzata o diffusa che arrivi a rendere visibile la cute sottostante (alopecia) va considerata patologica e quindi da sottoporre tempestivamente alla visita del veterinario.
QUALCHE CENNO DI VETERINARIA
L'epidermide nel cane è un tessuto composto da 3-5 strati sovrapposti (l'uomo invece ne possiede 10-15). Le cellule principali prendono il nome di cheratociti.
Essi si moltiplicano nello strato basale dell'epidermide (il più profondo) e, man mano che progrediscono verso gli strati superficiali, assimilano progressivamente una proteina lamellare (cheratina) e si trasformano, appiattendosi e divenendo più rigidi e resistenti: questa trasformazione morfologica delle cellule principali dell'epidermide (cheratociti) è detta cheratinizzazione.
La presenza di lipidi nelle pareti cellulari dei cheratociti e le connessioni intercellulari (che tengono le cellule le une alle altre), conferiscono al tessuto epidermico una certa impermeabilità.
Visto la presenza di minori strati, l'epidermide del cane è più sottile rispetto quella dell'uomo, quindi più fragile e soggetta a rotture.
L'epidermide, insieme alle ossa, è uno dei tessuti dell'organismo meno ricchi d'acqua (10% d'acqua rispetto al 60% della maggior parte dei tessuti). Il tasso d'idratazione cutanea diminuisce progressivamente con l'invecchiamento dell'organismo. In un soggetto giovane la pelle può perdere momentaneamente la sua capacità protettiva a causa dell'aggressione chimica di un detergente o di un sapone non adatto che può determinare la secchezza del tessuto. Da questo può anche derivare una sensazione di fastidio e di prurito. Il tasso di Ph dell'epidermide nel cane varia a seconda delle razze. Si parte dal minimo di PH 6,8 del Labrador per arrivare al PH 8,2-8,7 del Pastore tedesco che, per i mammiferi, è un vero record (epidermide leggermente alcalina, basica).
Spesso nei cani, durante il periodo della muta, la formazione di forfora o grosse squame nel pelo o sulla pelle può rappresentare un indice di rinnovamento cellulare anormalmente accelerato. Questo fenomeno è sintomatico della maggior parte delle affezioni cutanee che sono raggruppate con il nome di stati cheratoseborroici. Ne consegue un pelo grasso al tatto che rilascia una patina nerastra sulle dita e il mantello può anche emanare un forte odore di rancido.
LE SOLUZIONI “AD HOC”
1) è basilare controllarne l'alimentazione e aiutarlo con una dieta depurante.
2) successivamete ad un bel bagno specifico per mantelli in muta si rimuove il pelo che è già caduto risucchiando lo stesso direttamente nell'apposito aspiraliquidi .
3) una toelettatura frequente e adeguata fatta da un professionista può aiutare il cane a “liberarsi” del fastidioso pelo morto e a liberare noi dal pelo sparso per tutta la casa.
Non si risolve totalmente il problema ma sicuramente la differenza si vede eccome!!!!!
Come ultimi passaggi si spazzola il cane con attrezzi studiati proprio per il ricambio del pelo e durante l'asciugatura, si SOFFIA VIA tutto IL PELO MORTO RIMASTO sul mantello.